
Il promotore provinciale delle Fraternite laiche domenicane della Provincia romana di Santa Caterina da Siena, fr. Antonio Cocolicchio OP, insieme con il Consiglio Provinciale, ha organizzato dal
30 novembre al 2 dicembre 2018 un incontro sulla Formazione dei Laici domenicani, al quale hanno partecipato i postulanti, i novizi e i professi delle fraternite della Provincia romana, arrivando a Roma, ospitati dalle Suore Domenicane di Santa Caterina da Siena, anche da Siena, Pisa, Prato, Pescara e Cagliari.
La dimensione provinciale è stata inclusa nella dimensione europea delle fraternite laiche, grazie alla presenza, nei tre giorni, di uno dei consiglieri responsabile dei paesi del sud dell’Europa, Maro Botica, venuto per l’occasione da Madrid.
La presenza e gli insegnamenti del Promotore Generale, fr. Rui Lopes OP, hanno fatto toccare con mano come la vita del laico domenicano sia incardinata spiritualmente e giuridicamente nell’Ordine dei Predicatori.

30 NOVEMBRE 2018
Il Presidente Provinciale, Massimiliano Zonza, e la responsabile provinciale della formazione, Anisoara Tatar, hanno accolto e accompagnato nelle rispettive camere tutti i partecipanti nel Convento delle Suore Domenicane di Santa Caterina da Siena, fra le quali sr. Amelia Grilli OP.
La Santa Messa celebrata da fr. Antonio Cocolicchio OP Alcuni dei partecipanti La prima cena insieme
ore 21: INTRODUZIONE di fr. Antonio Cocolicchio – Chi è il laico domenicano?

Massimiliano Zonza Anisoara Tatar Maro Botica alcuni dei laici in ascolto


1 e 2 DICEMBRE 2018

fr.
Rui Carlos Antunes e Almeida Lopes OP
Promotore generale del laicato domenicano
Come vivere la comunione fraterna,
p
PARTECIPAZIONE: capacità di metterci a servizio degli altri per una costruzione comune.
SEMPLICITÀ: modalità di essere in mezzo agli altri, per collaborare allo stesso scopo.
CONSENSO: nella discussione la diversità di opinioni matura per arrivare al consenso di fraternita. Presa la decisione, nessuno ha più la sua opinione, perché si trasforma nella nostra opinione (Timothy Radcliffe).
GIUSTIZIA: concetto di giustizia come accoglienza nell’individualità di ciascuno. Nella diversità di bisogni il priore deve dare a ciascuno quello di cui ha bisogno e insegnare alla comunità al rispetto di ciascuno.

OBBEDIENZA: da obaudire è la capacità di ascolto reciproco. L’obbedienza non viene da un’imposizione, ma dalla comprensione di quello che è fatto per il bene comune.
LIBERTÀ: correlato all’obbedienza, non è cercare me stesso individualmente, ma fare quello che intelligenza e fede mi dicono di fare.
CONDIVIDERE: se non c’è condivisione, quando tutti ascoltano uno solo e nessuno tranne uno parla, si ha manipolazione: non è questa fraternita.
DECISIONE: le decisioni nascono dal consenso, ma ciascuno deve fare in modo che la decisione presa sia mantenuta.
ELEZIONE: il modo di eleggere e di essere eletti è segno di maturità. Nessuno si presenta come candidato, ma ciascuno deve essere pronto a svolgere l’ufficio per cui è eletto.
COMANDO: Il comando non è assoluto. Anche il Maestro dell’Ordine deve obbedire alle decisioni del Capitolo Generale. Il comando è sempre riferito alla comunità.

